Santa Cecilia: Jakub Hrůša e La sposa dello spettro di
"Una specie di film horror in musica, un pezzo teatrale molto vivace, con una bellissima trama, selvaggia e spettrale". Così Jakub Hrůša, Direttore Ospite Principale dell'Orchestra e del Coro di Santa Cecilia, definisce La sposa dello spettro di Antonin Dvořák, che il 19 ottobre alle 19:30 proporrà nel primo dei suoi tre concerti di Stagione dell'Accademia Nazionale (repliche il 20 alle 20:30 e il 21 alle ore 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone). Protagonista sarà il celebre soprano statunitense Corinne Winters, già ospite della fondazione musicale capitolina nel 2016 e lo scorso giugno e che il 12 ottobre ha debuttato con i Berliner Philharmoniker. Nel cast anche il tenore Richard Samek e il baritono Roman Hoza. La sposa dello spettro - per la prima volta nel cartellone di Santa Cecilia - fu composta nel 1885, su commissione delle società corali di Birmingham e Leeds, per soli, coro e orchestra su una ballata di Karel Jaromír Erben (1811-1870). La vicenda narra di due giovani fidanzati che vengono separati dalla guerra. Nonostante le preghiere della ragazza, non si hanno più notizie del promesso sposo che ormai sembra disperso. Un giorno, dopo una lunga e misteriosa assenza, l'uomo torna per convincere la ragazza a seguirlo nella sua nuova "casa". In realtà il fidanzato è morto in battaglia ed è tornato a cercare la sua promessa sposa sotto forma di spettro. Il suo malvagio scopo è di seppellire viva la giovane donna nella sua nuova dimora, un lontano cimitero che attende da tempo il sacrificio di una vergine. Anche la prima parte del programma è dedicata a un compositore ceco, conterraneo del direttore: apriranno la serata, l'Ouverture e le Danze tratte dall'opera comica di Smetana La sposa venduta, eseguita per la prima volta a Praga nel 1866. Oltre al suo incarico ceciliano Hrůša è anche Direttore principale dei Bamberger Symphoniker e dall'autunno del 2025 sarà Direttore musicale del Covent Garden di Londra.