Pizzi al Rof: "Il Barbiere di Siviglia ha ispirato la mia carriera"
"Il Barbiere di Siviglia non è solo un'opera buffa, ma una vera e propria commedia dai tempi teatrali perfetti come un orologio, densa di recitativi come se fosse uno spettacolo di prosa, la cui bellezza non nasce solo dalle gag, ma dal senso generale del discorso che v'infonde Rossini". Questo nelle parole del regista e scenografo Pier Luigi Pizzi e del direttore d'orchestra Lorenzo Passerini che la mettono in scena il 10 agosto, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro nell'ambito del 45/o Rossini Opera Festival, quello che il pubblico si accinge a vedere come allestimento dell'opera più iconica del compositore pesarese. La presentazione è avvenuta ad uso del pubblico nel quarto ed ultimo dei Rof Talks realizzati dal festival, che ripropone quest'anno il Barbiere nell'edizione ideata da Pizzi nel 2018 (e riproposta nel 2020), basata sulla revisione critica dello scomparso maestro Alberto Zedda, per anni direttore artistico del Rof e dell'Accademia Rossiniana. Questi nel 1959, quando giovane direttore d'orchestra si trovò a dirigerlo a Cincinnati in Ohio, scoprì nello spartito dell'opera, mai uscita dal repertorio lirico e dunque modificata nel tempo, alcune sovrapposizioni cui prontamente mise mano, che dettero poi origine all'edizione critica licenziata dalla Fondazione Rossini togliendo quello che era di troppo e aggiungendo quello che era stato tagliato. L'opera, ha raccontato oggi il regista, vista a teatro quando era giovanissimo, è quella che ha acceso il suo interesse per il mondo dello spettacolo ed oggi ha stigmatizzato il fatto che alle prove generali i bambini che vi erano stati ammessi fossero stati relegati in posti laterali e poi costretti ad andarsene contro la loro volontà prima che finisse, supponendo che il loro livello di attenzione non consentisse di arrivare il fondo. "Se l'avessero fatto a me quando ero piccolo sarei diventato matto - ha esclamato - ho studiato architettura per inscenare spettacoli e vivere in un mondo in cui si può sognare e immaginare, dobbiamo dare questa possibilità anche ai bambini". Stasera il pubblico lo farà ascoltando Maria Kataeva (Rosina), Andrzej Filonczyk (Figaro), Jack Swanson (Conte d'Almaviva), Carlo Lepore (Don Bartolo), Michele Pertusi (Don Basilio), Patrizia Bicciré (Berta) e William Corrò (Fiorello/Ufiziale), sulle note dell'Orchestra Sinfonica G. Rossini e del Coro Ventidio Basso. Repliche il 15, 18 e 22 agosto.