Con Mario Franceschini: intervista all'artista di "Intorno a me, dentro di me"
Mario Franceschini è un musicista versatile con una laurea in Discipline della Musica, diplomato in Musicoterapia, tastierista e cantante del Duo Aguas. Ha suonato in tour con Sandro Giacobbe e collabora come pianista e cantante in varie formazioni. Insegnante di canto moderno, pianoforte e tastiere, è anche presidente dell'Associazione "Il Mio Canto Libero" e compositore di musiche per film e progetti di rilassamento.

Essendo una artista emergente ma già con diversi risultati conseguiti ci racconti in breve che artista sei?
Ho un passato e un presente di professionista nel campo musicale come pianista, tastierista, cantante e insegnante, ma ho sempre parallelamente coltivato, anche se in modo discontinuo, l'attività di compositore. Da un pò di tempo quest'ultima parte sta occupando un ruolo primario nella mia vita, tornando in particolare al mio primo amore: il pianoforte. Vorrei sempre di più far conoscere la mia musica, credo ne valga la pena.
Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?
Data la mia formazione prevalentemente classica, tutti i grandi compositori dal Barocco fino a Debussy, Ravel, ma sono anche molto influenzato dal minimalismo, non estremo, alla Philip Glass e Michael Nyman, e dal Rock Progressivo degli anni '70.
Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla creazione da sensazioni?
In genere parto da idee musicali che mi frullano nella testa o che mi sgorgano spontanee quando mi siedo al pianoforte. Ma il grosso e lungo lavoro è poi l'elaborazione, lo sviluppo, le continue modifiche che mi portano ad una versione finale che mi soddisfi.
Come è nato il tuo ultimo album?
È nato da idee, materiali e progetti abbozzati in alcuni anni, che ho accuratamente selezionato e trasformato in oggetti sonori meglio definiti. A questo punto alcune circostanze come la spinta di persone care e la disponibilità da parte della Blue Spiral Records, mi hanno convinto a realizzare "Intorno a Me, Dentro di Me", che non è una semplice raccolta di brani, ma piuttosto un concept album, che rappresenta pienamente il mio attuale 'sentire musicale'.

In quale momento della giornata componi? E' dettato da un'urgenza espressiva o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?
Non ci sono orari preferiti. Le idee iniziali sono sicuramente dettate da un'urgenza espressiva, ma il lavoro che poi conduce al risultato finale, compreso il fondamentale apporto dello studio di registrazione, è assolutamente meditato e pianificato.
Un tempo le case discografiche a dettare il bello e cattivo tempo, poi la crisi del disco con l'avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti. Musica e social network che ne pensi?
Sì penso che oggi ci sia più libertà e possibilità di esprimersi musicalmente. Un tempo, con i miei mezzi, non avrei mai potuto realizzare un album come questo. Le nuove tecnologie permettono realizzazioni professionali a costi ragionevoli. La proliferazione poi di etichette indipendenti rende possibile la pubblicazione di musica non appartenente al mainstream, limitando lo strapotere delle major. I social e le piattaforme mettono virtualmente a disposizione di chiunque, in tutto il mondo, la musica pubblicata. Ciò crea grandi opportunità, anche se il rischio di dispersione nel mare di proposte è alto. In ogni caso credo che, alla fine, la musica di qualità e davvero ispirata troverà sempre un suo pubblico.
Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?
Perchè appunto la mia musica è davvero ispirata e realizzata, credo, ad un livello tecnico eccellente. Penso sia compito di noi musicisti, umili e seri, e siamo tanti!, ridare dignità alla produzione musicale, e risvegliare negli ascoltatori un gusto nuovo per il bello, in questo mare di spazzatura, è addirittura una missione di 'ecologia sonora'.
Per te il senso della musica in che cosa consiste? O se credi, il fine di far musica?
La musica, in particolare strumentale, è un linguaggio meraviglioso, simbolico e polisemico, che rinunciando al verbale e al visivo, troppo deterministici, lascia immensi spazi espressivi. Quindi il senso di fare musica è proprio il regalarsi la possibilità di esprimere le emozioni più intime e profonde, ed altrettanto donare agli ascoltatori la possibilità di farlo, magari in maniera diversa e alternativa. È libertà espressiva allo stato puro, crescita interiore, evoluzione.
Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?
Certamente! Sto già lavorando ad un prossimo progetto che probabilmente sarà ispirato ad un meraviglioso racconto o ad una fiaba, devo ancora decidere. Da un punto di vista strettamente musicale sarà comunque una continuazione di "Intorno a Me, Dentro di Me".