Cher: "Mai smettere di difendere i diritti acquisiti"
L'ultimo mito immortale del pop, icona globale con oltre 60 anni di carriera, Cherilyn Sarkisian LaPierre, in arte Cher, è la protagonista del nuovo numero di Vanity Fair in edicola dall'8 novembre. In un'intervista esclusiva curata dal direttore Simone Marchetti, la star si racconta a ruota libera: dal tempo che passa alla politica, dal suo amore per le parrucche al corpo delle donne, dal suo matrimonio con Sonny Bono fino ad arrivare al nuovo amore Alexander. Una vita avventurosa vissuta come "un lungo giro sugli autoscontri. Se non fossi un po' fuori di testa e infantile, non sarei qui". E dalle relazioni con gli uomini che cosa ha imparato? "Questa è facile. Niente. Assolutamente niente". Cher racconta anche del suo rapporto con il tempo che passa ("è una gran fregatura. Però non c'è via di scampo e forse aveva ragione mia madre: se ti fai sopraffare dal tempo, è finita. Poi io sono un'artista, e a un'artista non è concesso il tempo che passa"), delle sue posizioni politiche ("ammiro Joe Biden e disprezzo Donald Trump. Tutti criticano Biden per la sua età ma io penso stia facendo un gran lavoro. La politica fa parte della mia vita, non può essere altrimenti. Anche se a volte fa proprio paura"), dell'amore ("cosa ho imparato dagli uomini? Niente. Assolutamente niente. Innamorarsi succede ed è come vedere la polvere delle stelle. E a volte la polvere di stelle è una gran fregatura ed è persino pericolosa. Ma sa cosa le dico: chi se ne frega!"). Nell'intervista, l'artista fa alcune considerazioni anche sull'America che "sta facendo dei passi indietro. Noi donne dobbiamo poter decidere da sole del nostro corpo. Il vero problema è che non bisogna mai smettere di battersi per i diritti acquisiti. Mai". Poi un'ultima domanda su dove si vede tra dieci anni: "Ma dove vuole che sia tra dieci anni? Morta. Sarò morta. Ovvio, auguro a tutti tutta la fortuna del mondo. Ma io non sarò più qui".