Alexander Romanovsky a Napoli tra Chopin e Rachmaninov

03.11.2023

Composizioni scelte dal repertorio di Sergej Rachmaninov sono il cuore del concerto di Alexander Romanovsky in programma il 2 novembre (ore 20:30), nel Teatro Sannazaro di Napoli, nella stagione musicale dell'Associazione Alessandro Scarlatti. Classe 1984, vincitore nel 2001 - a 17 anni - del concorso Busoni, Alexander Romanovsky è tra i più apprezzati interpreti del repertorio del grande compositore e pianista russo di cui si celebra quest'anno il 150° anniversario della nascita. Il pianista ucraino (oggi con passaporto italiano) nel suo concerto a Napoli pone in relazione l'arte di Rachmaninov con quella del compositore polacco Fryderyk Chopin che "insieme con Liszt - dice Tommaso Rossi, direttore artistico dell'Associazione Alessandro Scarlatti - è universalmente considerato assoluto punto di riferimento del pianismo romantico". Di Chopin saranno eseguiti due dei "Walzer dell'op. 34", lo "Scherzo op. 31 n. 2" e la "Polonaise op. 53". Da Chopin a Rachmaninov, il concerto prosegue con tre preludi (op. 23 - n. 2,3,5) e con la particolare trascrizione per pianoforte (realizzata dal maestro russo nel 1933) dello "scherzo" del "Sogno di una notte di mezza estate" di Mendelssohn. Un'esecuzione che farà da ponte verso la parte di programma che Romanovsky dedicherà interamente a Rachmaninov, di cui proporrà, oltre che una delle "Romanze op. 21" (la n. 5, intitolata "Lilacs") e il famosissimo "Vocalise op 34 n. 14", la grandiosa e tecnicamente impervia "Sonata op. 36 n. 2" con cui si concluderà il suo concerto al Sannazaro di Napoli. "La produzione di Rachmaninov - sottolinea Romanovsky - prorompente sia nel suo originalissimo linguaggio armonico sia per un incredibile senso di equilibrio nella forma, non è vastissima. La sua vena molto generosa si è espressa da subito e già le sue prime opere, composte negli ultimi anni del 1800, erano delle composizioni talmente riuscite che lo stesso Rachmaninov ha continuato a suonarle per tutta la sua vita. Certo, resta difficile pensare come a quel tempo un compositore potesse anche solo immaginare quelle melodie, quelle soluzioni armoniche e ritmiche talmente innovative e riuscite".